mercoledì 11 giugno 2014

Mancia

Mio figlio torna a casa, quando va bene, una volta al mese e quasi sempre usciamo a cena insieme, ché è il setting che rilassa entrambi e niente sbatti. Ci piace andare d'estate in un ristorante vicino casa e con una bellissima vista, così possiamo bere un po' di vino senza temere il palloncino. Certo la cucina non è ottima, ma l'insieme funziona.
L'altra sera abbiamo trovato una nuova gestione: cucina valtellinese, musica gradevole e discreta, servizio migliorato. Bon.

-Mamma, che dessert prendi?
Il cameriere sorpreso:
-Ma è sua mamma?
E io:
-Perché chi credeva fossi?
Il cameriere:
-Mi scusi, avete conversato così fitto che non pensavo foste mamma e figlio.

Il cameriere era giovane e sicuramente imparerà, però io la mancia non l'ho lasciata.

3 commenti:

  1. Io invece l’avrei lasciata, per quel suo fondo di ingenuità che sta nell’aver espresso comunque il suo pensiero fedele e subalterno alle odierne relazioni sociali che solitamente vengono introiettate del tutto passivamente in individui che non hanno nemmeno il coraggio o la vitalità di darne conto. Io l’avrei lasciata per quella sua commovente e tenera meraviglia palesata di fronte a un episodio che smentiva i riferimenti di giovane imboccato per bene, e in fondo suo malgrado, dagli orrendi precetti sociali in corso.
    Su, dai, corri indietro a dargliela!

    Ciao! Stefano

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  2. L'invasione di campo non mi ha disturbato, infatti gli ho risposto nel merito.
    Mi ha disturbato che abbia proiettato su di noi il suo film di quart'ordine: la tardona con il gigolò.
    Per la mancia vedremo il mese prossimo :)
    Buona giornata :)

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  3. Beh, l'abbiamo vista da due versanti diversi allora...
    Se dai la mancia aggiungi qualcosa da parte mia, poi te li restituisco! :-)
    Hai sistemato tu la triplicazione del messaggio?

    Buona giornata. Stefano

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