sabato 14 luglio 2012

Analfabetismo di ritorno

C'è stato un periodo della mia vita - dieci/quindici anni fa - in cui il mio lavoro, perlopiù, era scrivere, anzi de-scrivere, il mio lavoro.
Mi veniva semplice, scrivevo anche per mesi senza problema.
Ora faccio fatica, ho bisogno di silenzio, concentrazione e fase lunare adatta: i pensieri non vanno al tempo scandito dalle dita sulla tastiera, si affastellano tutti insieme all'uscita, tanto che spesso perdo il filo o il pensiero.
Le frasi si accorciano, quasi laconiche.
Quello che scrivo, alla fine, è un distillato che ha perso la morbidezza dei passaggi logici intermedi, pur presenti, ma nella mia testa.

5 commenti:

  1. il tuo è un ricordo di ritorno...che se l'analfabetismo fosse per l'italica popolazione quello che tu descrivi....mi dici come classificare il linguaggio del subpadano o del curvasud, giusto un esempio eh..eh..eh, bacimaf

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  2. A proposito di ricordi, adesso ti invio il topolino partorito ieri.
    Comunque, il benchmarking si fa con il meglio, mica con il peggio, no?
    Buona serata

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  3. siiiiiiii, ti ho ritrovato e non ti mollo più... promesso!
    O forse è una minaccia!? :-D

    Claudio(Pompea)

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  4. ahahahah... nato sotto l'influsso di Hermes, che ce posso fà!? ;-)

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